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Le voci dell'inganno

Aggiornamento: 30 giu 2021

Anche il rumore del mondo mi portò a perdere di vista chi fossi realmente.

Ogni giorno mi ritrovavo a dover combattere le infinite voci che ininterrottamente mi gridavano di non essere mai abbastanza. Erano le voci dell’inganno, le voci della menzogna, il disprezzo di sé.

C’è un grumo di disperazione in ogni cuore, c’è un seme di auto sabotaggio nel nostro sistema operativo, c’è una sorgente di amarezza, un pensiero nero di delusione su noi stessi.

È come se costantemente combattessimo con una voce dentro di noi che ci invita ad essere altro.

Ci grida che siamo incompleti, che siamo inferiori, che così come siamo non andiamo bene. Desideriamo così diventare come Dio, non essere più noi stessi, diventare altro, un’ipotesi di esistenza irreale che pianta nell’anima l’insoddisfazione di sé.

E così anche io più tendevo a quella falsa bellezza più odiavo me stessa; spesso ne uscivo sconfitta e sfinita.

Vivevo, inoltre, immersa in una grande bugia dove sembrava che la maschera, lo standard, l’ideale di perfezione fosse tutto ciò che avrebbe fatto di me una bella donna.

Ed io guardando ai modelli che mi venivano proposti e cercando di imitarli, mi ripetevo che non sarei mai stata all’altezza delle aspettative.

Non riuscivo a prenderne le distanze. Non riuscivo a comprendere in cosa fosse radicata la mia identità, non riuscivo ad ammettere a me stessa di valere più di quello che il mondo mi diceva di essere.


Schiave dei nostri stessi ideali di bellezza, del quotidiano confronto conflittuale con l’altro, di modelli di perfezione, veniamo costantemente costrette a corpi diversi dal nostro, rifiutiamo tutto ciò che siamo e la cosa quasi ci piace.

Ma chi lo ha detto che per essere belle dobbiamo inseguire dei canoni corporei prefissati? Dove è finita la nostra libertà? Perché facciamo così tanta fatica a scegliere di voler essere noi stesse, il nostro corpo e il nostro carattere così come si manifesta oggi? Quando finalmente riusciremo a fare pace con noi stesse?

Piacersi è un lavoro di una vita. Si tratta a volte di abbracciare la parte più indifesa di noi, prendere coraggio e ricercare in noi un tipo di sguardo diverso, meno esigente e meno stereotipato.

Non sempre ci alzeremo la mattina convinte di essere belle, quello che possiamo fare tuttavia è sceglierci ogni giorno così come siamo.

Questa sono io e desidero amarmi.

Ci vuole coraggio per mostrarsi senza maschere. La vera libertà spesso infatti implica la possibilità di essere fraintese, giudicate o criticate e questo spaventa.

Ma meglio prendersi questo rischio piuttosto che indossare gli abiti di qualcun altro, non è vero?

Il mondo non ha bisogno di copie, ma di donne autentiche che non cerchino una bellezza d’imitazione, ma che desiderino vestire la loro propria bellezza.

Paragonarsi e ascoltare le voci del mondo porta soltanto a tanta frustrazione e invidia. Non aggiunge niente ed è completamente inutile. Non dobbiamo essere migliori o peggiori di altre, dobbiamo semplicemente custodire la nostra splendida diversità.

Solo se ci riconosciamo tali saremo davvero libere. Solo così porteremo, inoltre, un contributo maggiore alla nostra vita e società.


Ma per arrivare a tali consapevolezze capii che dovevo prima fare silenzio. Non sarei mai arrivata a ciò se non avessi deciso nella solitudine del mio cuore di entrare in dialogo con l’unico in grado di dirmi chi fossi realmente.

Per troppo tempo mi ero dimenticata di dare ascolto alla Voce del mio Creatore, colui che da sempre mi aveva conosciuta.

Avevo ascoltato il rumore del mondo, ma mai realmente la Sua voce. È lui il fondamento della mia persona ed è a Lui che devo rivolgermi costantemente per scoprire chi sono veramente.

La nostra identità spesso ci chiede soltanto di sederci, ascoltare e lasciarsi amare.

Non ci sono azioni necessarie per guadagnarsi l’amore di Dio.

Molto spesso ci sentiamo come se dovessimo fare qualcosa affinché Dio ci guardi con amore, eppure Cristo ci ama semplicemente perché esistiamo.

E se rimaniamo in ascolto scopriremo che quella voce ci dice che siamo amate anche quando non riusciamo a sentire nulla.

Ci dice che siamo preziose e uniche.

Ci dice che siamo forti anche quando pensiamo di essere deboli.

Ci consola e ci sorregge anche quando continuiamo a fallire.

Ci dice che noi valiamo la pena.

Ci dice, infine, che siamo sue quando sentiamo di non appartenere a nessuno, nemmeno a noi stesse.


 
 
 

2 Comments


Hazel Wilson
Hazel Wilson
Oct 27, 2022

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Corentin Jarry
Corentin Jarry
Feb 09, 2021

Grazie per le tue parole piene di verità!

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